Come mantenere la concentrazione

Restare concentrati in ciò che stiamo facendo è il presupposto necessario per affrontare i diversi compiti utili per la propria vita personale e professionale.

Mantenersi focalizzati, però, è spesso difficile perché siamo bersagliati da numerosi fattori di distrazione, primi fra tutti quelli che arrivano dalle tecnologie che utilizziamo abitualmente, ma non solo.

La continuità della nostra attenzione è influenzata anche da spazi fisicamente inadatti (scomodi, con luce scarsa) oppure da uno stato d’ansia, un carico eccessivo di stress, difficoltà nel riposare la notte, mancanza di un metodo di gestione del tempo.

Anche le persone con cui dividiamo i nostri spazi di lavoro e di vita possono rappresentare un fattore di interruzione e distrazione così come l’abitudine a fare più cose contemporaneamente (il famigerato multitasking) pensando che questa sia la scelta migliore per essere più produttivi.

In realtà tutte queste condizioni possono generare molti errori e rifacimenti, decisioni prese senza la dovuta ponderazione, inadempienze nel rispettare le scadenze e anche malintesi nelle nostre relazioni interpersonali.

La Mindfulness può aiutarci ad affrontare meglio le attività che necessitano di un impegno focalizzato anche se, non equivochiamo, non si tratta di un metodo di concentrazione, infatti non include uno sforzo ma piuttosto una piena presenza in questo momento.

Quella stessa immersione vigile nel presente che tutti abbiamo sperimentato da bambini nel gioco, quando niente poteva distoglierci da ciò che stavamo facendo, come se fossimo sordi ad ogni “richiamo”… soprattutto quelli dei genitori!

E, prima di tutto, richiede di “fermarsi” qualche istante e autorizzarsi a stare semplicemente nel presente, ascoltando semplicemente le sensazioni fisiche del nostro corpo, le emozioni e i pensieri, lasciando che tutto sia così come è.

Una non-azione che per molti significa “perdere tempo” mentre, al contrario, permette di rigenerarsi profondamente per poter poi tornare alle proprie attività con una maggiore focalizzazione e produttività.

È come quando ci rendiamo conto che la nostra scrivania è talmente ingombra di carte e oggetti che ogni cosa che dobbiamo trovare sembra si sia nascosta e impieghiamo un sacco di tempo per trovarla… (mai successo?)

La soluzione è solo una: dedicare qualche minuto a riordinare tutto. Questo si tradurrà in maggiore efficienza, velocità nel lavoro e, sicuramente, meno stress e nervosismo.

Oppure, per fare un altro esempio, come nel famoso aneddoto del taglialegna che con grande fatica tagliava dei tronchi con una sega ormai smussata e, al suggerimento di fermarsi ad affilarla, rispondeva “non posso fermarmi, non posso perdere tempo!”…

Quindi, perché la nostra mente funzioni in modo più performante dobbiamo concederle ogni tanto una zona di recupero, uno spazio dove conta soltanto il presente che si manifesta nel nostro corpo, nei pensieri e nelle emozioni che si affacciano e che osserviamo senza necessità di reagire, solo prendendone coscienza.

Non servono attrezzature o spazi speciali, bastano una sedia (meglio se comoda) e il nostro respiro consapevole.

Ecco come fare quando ci accorgiamo di “girare a vuoto” distratti e improduttivi:

  • se abbiamo degli impegni da rispettare, impostiamo un timer per il tempo che abbiamo a disposizione per la pratica di meditazione
  • sediamo comodamente, con i piedi ben poggiati sul pavimento (magari togliamo le scarpe se è possibile), la schiena e la testa sono dritti in modo da favorire il flusso del respiro, le mani poggiate sulle cosce
  • chiudiamo gli occhi e, respirando dalle narici, portiamo semplicemente la nostra attenzione alle fasi dell’inspiro e dell’espiro
  • ascoltiamo il ritmo naturale del respiro senza modificarlo, semplicemente osserviamo senza giudizio le qualità della nostra respirazione (regolare, fluida, veloce, lenta, profonda…), va bene così com’è
    sentiamo l’aria che entra ed esce dal naso, sentiamo il ritmo che segue il nostro respiro e osserviamo in quale parte del corpo lo avvertiamo più intensamente
  • quando arrivano dei pensieri non opponiamo resistenza e non incominciaamo a svilupparli, prendiamo atto della loro presenza, riportiamo l’attenzione al respiro e osserviamo come i pensieri si dissolvono
  • al suono del timer facciamo un respiro profondo per segnalare al nostro corpo che la pratica di meditazione è conclusa e poi apriamo gli occhi delicatamente e torniamo, più in forma che mai, alle nostre attività.

Sono bastati pochi minuti di attenzione consapevole al respiro per ridare energia alla nostra mente, pochi respiri dei 22.000 che facciamo ogni giorno e, come se avessimo spalancato le finestre di una stanza dove l’aria è un po’ stantia, tutto il corpo si è ossigenato e rivitalizzato.

I benefici però non si limitano a questo effetto immediato.

Praticando regolarmente la meditazione Mindfulness alleniamo la mente ad occuparsi in modo mirato dei dettagli, riusciamo a fare in modo che i pensieri fuorvianti non prendano il sopravvento e, in ogni attività che affrontiamo, impariamo ad essere più attenti a quel che stiamo facendo, adesso, nel momento presente.

Tante ottime ragioni per avvicinarsi a questa pratica che richiede solo l’intenzione di portare più BenEssere nella nostra vita e, certamente, una buona dose di costanza!

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